sabato 21 gennaio 2012

La Sicilia in 15 giorni

 Focacceria San Francesco
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Il nostro itinerario inizia con una cenetta caratteristica in un locale tipico e molto antico di Palermo, dove gustiamo un succulento panino con la milza (“pani ‘ca mieusa”). L’anticafocacceria San Francesco ti accoglie con atmosfere che riportano indietro nel tempo e con sapori che preannunciano un appetitoso tour della città….

San Cataldo, interni
Palermo è una città seducente che, con la sua architettura arabo-normanna, ti conduce all’interno di chiese dai mosaici sorprendenti e  moschee silenziose e mistiche.
Passeggiando sulle vie ornate dalle immancabili palme, rigogliose sotto il cielo azzurro, ci si lascia conquistare dalla vivacità dei turisti e dal calore della gente del luogo...
Se la giornata è calda, l’occasione è ideale per godersi una squisita granita di caffè con panna.

Per i non impressionabili, risulterà di grande suggestione la visita alle catacombe dei Cappuccini,
dove si susseguono più di ottomila scheletri mummificati e perfettamente conservati nei loro abiti d’epoca.

Catacombe dei Cappuccini
Imperdibile la visita di Monreale, situata 5 chilometri a sud di Palermo, a 300 m. sul mare. La via che conduce a Monreale è già di per sé opera scenografica che non lascerà lo spettatore indifferente. Il duomo con i suoi musei è meta continua di visitatori, che immancabilmente si soffermano a rimirare la vista incantevole di Palermo dall’alto.
Dopo aver soggiornato un paio di notti a Palermo, il nostro tour continua verso est, prossima tappa: Cefalù.
Cefalù, la Cattedrale
Vi arriviamo giusto in tempo per assaporare un piatto a base di pesce in uno dei tanti ristorantini che si susseguono lungo la spiaggia di Cefalù. Per digerire il pranzo, prima di rimetterci in viaggio, passeggiamo fino alla scenografica cattedrale. Incastonata fra i monti, le palme e il blu del cielo, appare al visitatore quasi un quadro dai sapori romanico normanni…Riprendiamo il viaggio verso Milazzo, con l’idea di dare una sbirciatina ad una almeno delle rinomate isole Eolie. Depositati i bagagli in un B&B nel centro della cittadina, ci muniamo di tutte le informazioni, facilmente reperibili al porto, sulle celebri isole.
Isola di Vulcano, cratere














Il mattino seguente si salpa per Vulcano. Il modo più semplice e piacevole per girare l’isola è noleggiare un motorino. Prima che il sole diventi troppo caldo, conviene avventurarsi verso la sommità del vulcano. La salita può risultare faticosa, ma il paesaggio che ci accoglie sulla cima ripaga ampiamente della scarpinata. L’atmosfera  lunare di rocce bianche e polverose ci conduce  al bordo del cratere, ove lo spettacolo è surreale: l’ampia e fumante cavità che si staglia ai nostri piedi, riporta alla mente suggestioni lontane nello spazio e nel tempo. Lasciando vagare lo sguardo tutto intorno, il panorama delle altre isole dell’arcipelago fa da cornice alla seduzione del luogo.

Isola di Vulcano, i fanghi
Riprendiamo le nostre due ruote per pranzare e rinfrescarci alla Spiaggia degli Asini. Il bagno risulta rigenerante, l’acqua è straordinariamente trasparente nonostante il fondale nero e la temperatura è tiepida grazie alla presenza delle sorgenti termali. Dopo il bagno la pelle risulta particolarmente levigata e morbida al tatto. Per completare il percorso di bellezza, nell’attesa del traghetto del rientro, è possibile immergersi nelle pozze di fanghi caldi e curativi dal caratteristico odore di zolfo.

Rientrati a Milazzo per la notte, il mattino successivo ripartiamo alla volta di Taormina.
Taormina, veduta dalla città

Taormina è principescamente adagiata sull’altopiano roccioso, con una vista mozzafiato che spazia dalla baia di Giardini Naxos all’ Etna. Presa la funivia da Giardini Naxos ci troviamo a passeggiare su viale Umberto I proprio all’ora dell’aperitivo. Innumerevoli i localini che si susseguono, invitandoti ad una pausa alcolica di fronte ad un tramonto esclusivo.



Le gole dell' Alcantara
Il giorno dopo proseguiamo il nostro itinerario verso l’Etna, iniziando col visitare le gole dell’ Alcantara. Lo spettacolo di questo canyon lavico lascia stupefatti. L’acqua scorre fra pareti di roccia, modellata dalle mille erosioni, alternando tornanti, salti e cascate fino a sfociare in un laghetto cristallino, trasformato in zona di ristoro dai visitatori. Oltre alla possibilità di praticare canyoning, per i meno spericolati che non rinunciano comunque alle emozioni forti, è possibile avventurarsi, muniti di apposite salopettes e accompagnati da una guida, per un tratto piuttosto lungo e suggestivo del canyon.

Hotel Corsaro

Dopo esserci rinfrescati nell’acqua gelata del fiume Alcantara, riprendiamo il viaggio cominciando a salire verso le pendici dell’Etna. Il panorama dal finestrino della macchina risulta alquanto atipico, immaginate una strada di montagna, con i classici tornanti, contornata di monti neri e brulli che si stagliano su di un cielo blu. Arriviamo così ai primi crateri a 2.000 metri di altitudine e qui decidiamo di fermarci in un albergo (Hotel Corsaro) situato praticamente ai piedi dell’Etna , dalla cui terrazza si gode un’incredibile vista di Catania. E’ ancora primo pomeriggio e ne approfittiamo per passeggiare sul bordo dei crateri e godere delle atmosfere surreali del luogo.
Etna, primi crateri a 2.000 m.
Etna
Il mattino seguente prendiamo la funivia adiacente all’hotel. All’arrivo della funivia, per avvicinarsi ancora di più al vulcano fumante, sono disponibili appositi mezzi dotati di ruote motrici. Noi decidiamo di proseguire a piedi, senza mai pentircene, consapevoli che la lunga salita fra le montagne laviche ci resterà impressa nel cuore. D’un tratto, dietro all’ennesimo monte nero di lava, appare dapprima la fumata del vulcano poi, pian piano, continuando a camminare, si disegna la sagoma dell’Etna, questa volta incredibilmente vicino… inesprimibile l’euforia che coglie innanzi a tale scenario…
Etna, casa sotto la lava
Il giorno dopo, discendendo con la macchina fra le brulle montagne, d’un tratto restiamo turbati dall’immagine di una casa il cui tetto emerge dalla lava nera, tetra immagine che riporta alla mente la drammaticità del fenomeno eruttivo.
Torta al pistacchio di Bronte
Prima di allontanarci verso la prossima tappa, ci allunghiamo fino a Bronte, la città del pistacchio. Camminando per le strade del centro storico, si inalano profumi golosi che ti guidano direttamente all’interno di forni e pasticcerie. La scelta dei prodotti a base di pistacchio è varia e non delude…
Proseguendo verso Sud ci rinfreschiamo con un bagno nelle acque turchesi della spiaggia di Fontane Bianche, sotto Siracusa.
Rinsaviti dal bagno, ci spingiamo fino a quell’angolo di Sicilia dove l’Italia finisce, Porto Palo di Capo Passero, lambito dal mar Jonio e dal Mar Mediterraneo. Di fronte ad un tramonto spettacolare, con un bicchiere di “Nero d’avola” in mano e la suggestione negli occhi, ci si dimentica del tempo e dello spazio, per perdersi in un attimo di perfezione assoluta...
E’ mattina e riprendiamo il nostro viaggio alla volta di Modica, la città del cioccolato. Camminare per le strade di Modica significa immergersi in un’atmosfera tipicamente tardo barocca. La cattedrale di San Giorgio ne è un monumentale esempio, scenograficamente adagiata in posizione dominante rispetto alle antiche casupole che quasi si arrampicano sulla roccia fronte stante.  
Modica, veduta dalla cattedrale di San Giorgio
Separarsi da Modica senza aver assaggiato il suo pregiato cioccolato è un delitto. Ottenuto da una particolare lavorazione "a freddo", il cioccolato di Modica ha un aspetto friabile e leggero che ne esalta il gusto intenso.
Tempio della Concordia
Si continua la spedizione verso Porto Empedocle che elegiamo a base d’appoggio per una delle visite più attese, quella della Valle dei Templi. Il mattino seguente, prima che il sole diventi troppo caldo, iniziamo a percorrere quel viale suggestivo che, costeggiando templi e rovine, conduce alla sommità dove si erge il Tempio della Concordia, intatto, imponente, imperiale…. Da qui la vista è incantata e il tempo si ferma ad un’epoca remota, che ci coglie privilegiati spettatori…
Non ancora sazi delle meraviglie di questa terra, ci spostiamo in riva al mare per ammirare quello spettacolo unico e sorprendente che è La Scala dei Turchi. Una bianca scogliera argillosa che a gradoni discende, immergendosi nell’azzurro del mare e del cielo.
Scala dei turchi
Sulla strada di Trapani non possiamo non sostare a Selinunte, il Parco Archeologico più grande d'Europa. Anche qui, a parte il caldo delle ore 13.00 (orario che sconsiglio vivamente a chiunque abbia un briciolo di intelligenza…), lo spettacolo è abbagliante, ed è qui che mi si affaccia alla mente una definizione perfetta per l’isola che sto visitando, la Sicilia: un museo a cielo aperto…  
Selinunte
Accaldati ci rimettiamo in viaggio nella campagna sicula, per accorgerci che anche le mucche sanno bene come affrontare le alte temperature! La visione è quasi comica, una piccola mandria di mucche che si contende l’ombra dell’unico albero presente per chilometri.
Campagna sicula, mucche al pascolo
Superate (e fotografate) le mucche, ci dirigiamo verso Trapani. La città ci sorprende per la vivacità e il fascino delle strade del centro storico, per l’incantevole lungo mare e, soprattutto, per la squisitezza della torta “Sette Veli”, un morbido savoiardo al cioccolato, pralinato ai cereali, mousse al cioccolato fondente al 64%, bavarese alle nocciole e sette veli (da cui il nome) di croccante cioccolato. Abbiamo chiesto subito il bis!
Trapani, lungomare
Favignana, la Cala Azzurra
Da trapani, in mezz’ora di aliscafo, si raggiunge l’isola di Favignana… che dire? Ci troviamo faccia a faccia con il mare più bello dell’Intera Sicilia, che nulla ha da invidiare alle spiagge caraibiche! La cala azzurra, la cala rossa, la cala del Bue Marino offrono al bagnante un mare di un azzurro accecante! Anche qui conviene girare l’isola in motorino, il mezzo senza dubbio più pratico e piacevole.

Favignana, Cala del Bue Marino
Il nostro viaggio prosegue alla volta di Erice. La cittadina è posta sulla vetta di un monte isolato, in splendida posizione panoramica, l’incantevole vista e il clima fresco rigenerano il visitatore. E’ molto piacevole passeggiare sulle stradine del borgo medievale, apprezzando i piccoli cortili fioriti e le botteghe degli artigiani, ammirando l’arte presente in ogni dove, dalle chiese alle mura.  Ne approfittiamo per gustare la raffinata pasticceria ericina, nata tra le mura dei conventi, facendo provvista dei tipici dolcetti di pasta di mandorla ripieni di cedro candito, da portare in dono ad amici e parenti.
Erice, veduta in direzione San Vito lo Capo


Cuscus di pesce
A San Vito lo Capo, tappa successiva del nostro itinerario, l’influenza moresca è percepibile ovunque, dalle decorazioni all’interno delle camere d’albergo, alle pietanze, primo fra tutti il cuscus di pesce che primeggia sulle tavole dei ristoranti e che non omettiamo di assaggiare. Anche qui il mare è azzurro e cristallino e il panorama è impreziosito dal promontorio che si protende verso il mare. 
 Il giorno dopo facciamo tappa per un bagno rilassante nella baia di Ballestrate e siamo pronti per il volo che da Palermo ci riporterà a casa.
Lasciare quest’isola magica, così ricca di storia, di tradizioni, di profumi e sapori, mette un po’ di malinconia, mitigata  però dalla consapevolezza di un patrimonio di nuove emozioni conquistate…


6 commenti:

  1. Perfetto reportage, suggestivo e coinvolgente. Brava, Piero Luca

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    1. Grazie Piero Luca, sono felice che sia piaciuto!

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    2. Bellissimo articolo, La Sicilia sta nel cuore di chi la vive intensamente.....brava....Francesco

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    3. Grazie Franco, sicuramente è nel mio cuore!

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  2. COMPLIMENTI!!!
    Noi ci dobbiamo andare, e non vediamo l'ora!
    Pierfrancesco

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